Quale è l’essenza del marmo di Carrara? Una storia millenaria, la genialità degli artisti, l’eccellenza delle grandi architetture, la maestria dei più bravi artigiani e l’autenticità di essere naturale e sostenibile. Carrara è il suo marmo. Il Marmo è Carrara. Una storia che si intreccia e che rende il marmo la massima espressione del genio e della bellezza dell’Italia nel mondo. Il marmo è la materia immortale per definizione ed è inimitabile nel suo valore di unicità e irripetibilità. Per questo è riconosciuto come materia d’eccellenza da sempre.
Born in Carrara
Il marmo e Carrara sono un binomio inscindibile. Come è inscindibile la capacità delle maestranze che vi lavorano il marmo. Elevatissime competenze nell’estrazione e nella lavorazione che non hanno eguali nel mondo frutto di esperienze millenarie e capacità sedimentate nel tempo. Capacità che oggi si traducono in un costante miglioramento della tecnologia e di una continua ricerca di innovazione verso la tecnologia 4.0.
Un rapporto ancestrale che si respira girando per la città in cui il marmo è presente ad ogni angolo con gli usi più disparati. Segno tangibile di una presenza viva e costante nella comunità fondendosi completamente nell’identità della città.
Abbiamo selezionato tre elementi tra i tanti che raccontano questa identità millenaria.
Il Gigante. Fu realizzato nel 1530 da Bacio Bandinelli per onorare l’ammiraglio Andrea Doria nelle vesti di Nettuno. L’opera, però, non fu mai terminata per dissidi tra la famiglia genovese e lo scultore rimanendo così a Carrara. Trent’anni dopo per volontà di Alberico I Cybo-Malaspina verrà eretta nella piazza del Duomo dove ancora oggi svetta in tutta la sua imponenza.
L’Accademia delle Belle Arti di Carrara. Fondata nel 1769 per volontà della principessa di Carrara Maria Teresa Cybo-Malaspina e diretta dallo scultore Giovanni Antonio Cybei è la custode morale dell’arte scultorea avendo ospitato, in veste di studenti, professori e ospiti, celebri artisti come Fontana, Finelli e Canova. Ancora oggi ospita centinaia di studenti provenienti da tutti i continenti.
Palazzo delle Poste. Costruito nel 1934 per dotare la città di un moderno edificio postale, all’epoca fu un esempio di applicazione del marmo nell’architettura civile. Progettato dall’architetto carrarese Giuseppe Boni, l’intero palazzo è rivestito in bardiglio chiaro con inserti in bardiglio scuro. L’ingresso è dominato da due imponenti statue di Sergio Vatteroni che ritraggono i due mestieri del marmo per eccellenza: il Cavatore e lo Scultore. Anche gli interni sono rivestiti in bardiglio chiaro e scuro per gli inserti.