“L’eleganza audace del vivere all’interno di un unico pezzo di roccia ci ha ispirati a creare qualcosa di straordinario”.
Openbox Architects
Openbox Architects
Un uso del marmo contemporaneo ed evoluto caratterizza l’approccio di Openbox a questo progetto e definisce il carattere unico di questa abitazione perfettamente integrata nel paesaggio circostante.
Sono molti gli architetti del Novecento che incontrando il marmo, se ne sono innamorati e ne hanno fatto una componente essenziale, per non dire il protagonista, dei loro più riusciti progetti: da Mies van der Rohe a Carlo Scarpa, Già Ponti, Angelo Mangiarotti e Renzo Piano solo per ricordarne alcuni.
Lo stesso innamoramento coinvolge anche architetti e studi di progettazione appartenenti alle generazioni più giovani, come nel caso di Openbox Architects che, nel 2017, ha realizzato questa residenza privata a Bangkok in Thailandia, dandole la forma di una vera e propria scultura in marmo.
Per la realizzazione è stato utilizzato il marmo Bianco fiammato: la fiammatura è una tecnica di lavorazione della pietra naturale che viene eseguita portando la superficie da trattare ad altissima temperatura attraverso l’utilizzo di una fiamma ossidrica. La pietra viene poi immediatamente raffreddata con acqua e lo shock termico provoca il distacco di piccole scaglie dandole un aspetto sia visivo che tattile molto poroso. La fiammatura rende il marmo anche antiscivolo e adatto alle applicazioni esterne.
L’idea iniziale degli architetti di Openbox era quella di ritagliare uno spazio abitativo all’interno di un monolite di marmo dall’aspetto scultoreo. Per questo il blocco principale dell’abitazione ha un aspetto così solido e nello stesso tempo sembra fluttuare sopra lo spazio esternp come a sfidare la forza di gravità. Intorno alcuni blocchi più piccoli di marmo giacciono sul terreno, diventando una componente essenziale degli esterni, apparentemente isolati dal contesto della villa, ma in realtà fortemente correlati come fossero parti del blocco centrale che si sono staccate.
La Marble House si trova su una delle estremità di un terreno rettangolare, in posizione opposta ad un bellissimo albero della pioggia che, con la sua vegetazione rigogliosa e matura, va a creare un bellissimo contrasto con il padiglione esterno della villa dallo stile architettonico moderno e lineare, riflettendo nello specchio d’acqua della piscina un’immagine incredibilmente suggestiva.
In questa villa l’uso del marmo, fra interni ed esterni, è veramente importante: come finitura esterna il marmo è stato applicato sulla superficie del muro di mattoni, proteggendolo dalle intemperie e schermando la casa dalla luce solare e dal calore esterno che, nell’estate di Bangkok, è molto intenso, rinfrescando così anche gli interni in modo non artificiale.
La villa con pianta quadrata si apre sull’esterno attraverso il cortile permettendo alla luce naturale e alla ventilazione di invadere tutti gli spazi interni: il bambù nel cortile centrale si muove e ondeggia continuamente a sottolineare la costante presenza del vento.
La presenza di terrazze a tasca dona privacy ad una abitazione che è comunque circondata da altre case, ma le aperture stesse delle terrazze lasciano entrare negli ambienti la luce naturale e creano, come leggiamo nelle parole degli architetti, ‘una sorta di cielo privato’. Alcune finestre sono state posizionate sul lato esterno della residenza per motivi strutturali. L’inclinazione delle finestre verso un angolo più aperto, rivolto verso ciò che circonda la casa ne caratterizza la forma.
Infine, tutto il progetto ruota attorno ad un uso sapiente dei materiali, dello spazio e delle forme: un gioco senza soluzioni di continuità fra dentro e fuori con l’obiettivo di porre in forte connessione fra loro architettura, paesaggio ed interni. Una scelta progettuale che deriva da una semplice richiesta della committenza di costruire una abitazione che fosse naturalmente percepita come una scultura.
Foto:
ArchDaily.com, Wison Tungthunya
Crediti:
Architetti Openbox – https://openbox-group.com/
Architetti principali: Ratiwat Suwannatrai
Team di architetti: Nattawan Supanan, Sudatip Pipatthakorn, Nonglak Boonsaeng
Lead Landscape Architects: Wannaporn Suwannatrai
Team di architetti del paesaggio: Chawannuch JirasukprasertLead Interior Architects: Wannapat Jenpanichkarn
Team di architetti d’interni: Pichaya Sampanvejsobha, Chitchaya Klinkhum
Progettista illuminotecnico: Studio di progettazione illuminotecnica FOS