Considerato uno dei maggiori centri espositivi di arte contemporanea della Francia del Sud, il Mamac è stato progettato dagli architetti Yves Bayard ed Henri Vidal sul finire degli anni ottanta.
Lo conosciamo oggi come uno degli esempi che l’architettura moderna ci offre di un uso sapiente e riuscito del marmo di Carrara.
Vidal, eccellente ingegnere, e Bayard, fumettista che diventa architetto, lavorano a questo progetto non come ad un edificio fatto per contenere opere d’arte, ma piuttosto come ad una opera d’arte in sè, con l’idea che debba essere viva e fortemente connessa con il contesto urbano, rappresentando un punto di fusione fra ambiente esterno e ambiente costruito.
Ne deriva questa roccaforte, fatta di ponti e punti di contatto, una sorta di cava di marmo di Carrara che, pur con la sua imponenza, lascia con leggerezza spazio anche al verde, quello dei giardini pensili, tanto importante per la vita dell’uomo quanto l’arte col suo potere salvifico.
Inaugurato il 21 giugno 1990, si trova perfettamente integrato nel tessuto urbano di Nizza, adiacente a Place Garibaldi e vicino sia alla Promenade des Anglais che al porto vecchio di Nizza.
L’edificio di ispirazione post-moderna accoglie su quattro livelli le numerose sale espositive e gli spazi accessori, e, benché abbia compiuto da poco i suoi trenta anni, esprime ancora oggi una chiara idea di contemporaneità architettonica, facendone un punto di grande attrattiva per i molti visitatori.
E’ singolare come questo grande edificio bianco, realizzato in puro marmo di Carrara, sia diventato un luogo imperdibile dell’arte contemporanea, accogliendo 1300 opere di circa 300 artisti fra cui possiamo annoverare opere di Klein, Arman, Ben, Keith Harring, Nikki de Saint-Phalle, Gilbert & George, Roy Lichtenstein, e ancora Fontana, Joan Mirò ed Andy Warhol e si trovi letteralmente a due passi dalla Promenade des Anglès, una delle maggior attrazioni panoramiche della città.
Nel MAMAC Architettura, Mondanità e Arte convivono e si valorizzano reciprocamente.
La struttura architettonica del museo, le cui terrazze offrono delle viste panoramiche di Nizza davvero notevoli, ricorda quella di una imponente fortezza, simbolicamente forse un luogo sicuro e adatto a proteggere la bellezza delle tante opere d’arte d’avanguardia raccolte.
I quattro volumi monolitici, alti 30 metri con base di 20, e le passerelle che li collegano formano internamente un ottagono, ma all’osservazione esterna questo non si percepisce perché sembrano totalmente scollegati fra di loro. Infatti soltanto quando ci si ritrova all’interno del Museo è possibile intuirne la sua originaria disposizione. Davanti al Mamac, in direzione sud ovest è possibile notare anche il Teatro Nazionale, che del MAMAC riprende la forma ottagonale e il rivestimento in marmo bianco.
Ancora una volta, il marmo di Carrara si rivela un simbolo di eleganza ed imponenza anche in ambito di architettura contemporanea, dove con la sua durevolezza e versatilità, trova sempre più una collocazione da vero protagonista.