E’ piuttosto complesso circoscrivere l’idea di sviluppo sostenibile, essendo un concetto articolato e di ampissima portata. Esiste tuttavia una definizione universalmente riconosciuta e risalente al 1987 quando fu diffuso il Rapporto Brundtland e si parlò di sostenibilità come di quella condizione necessaria ad “assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.
In questi decenni l’idea di sostenibilità ha spostato la sua lancetta dagli aspetti puramente ecologici a quelli più globali che comprendessero oltre a questi anche quelli umani, economici e sociali.
Senza dubbio si tratta di un concetto dinamico come lo è il rapporto fra sistema ecologico e sistema antropico, mediato fra l’altro sempre più dalla tecnologia che può spostare gli equilibri soprattutto per quanto concerne l’utilizzo delle fonti energetiche.
ESG e innovazione digitale sono attualmente le leve più forti per stimolare la trasformazione delle imprese in ottica di utilizzo delle risorse disponibili e per educare ad una riduzione degli sprechi grazie ad un ripensamento e a una riprogrammazione dei consumi idrici.
Franchi Umberto Marmi, nel percorso intrapreso verso un modello imprenditoriale autenticamente sostenibile, ha aderito ai principi ESG – Enviromental, Social and Governance – che mirano a rendere sempre più ‘consapevole’ la gestione dell’impresa e quindi l’imprenditore anche grazie all’adozione di una serie importante di misure ambientali che la rendano ‘virtuosa’ in concreto. Obiettivo è quello di generare non solo ricchezza, ma anche benessere al suo interno e al suo esterno, verso la società, l’ambiente e gli uomini.
Fra queste misure la gestione delle risorse idriche appare oggi di vitale importanza perché l’uso responsabile delle acque e la loro protezione costituisce un fattore di nobilitazione della gestione d’impresa.
Come si comporta dunque Franchi Umberto Marmi rispetto a questo aspetto?
Cominciamo col dire che le acque prelevate dalla rete all’interno dell’Azienda sono impiegate principalmente per i servizi accessori alla produzione, laddove per le attività di segagione e di lucidatura viene utilizzata acqua di fiume o di pozzo. Un pozzo di proprietà ed un corso d’acqua sono in grado di fornire la quantità di acqua necessaria allo svolgimento delle operazioni sopra citate.
Queste acque che provengono dai siti produttivi vengono poi fatte confluire nelle rete fognaria pubblica e includono acque sia chiare che scure, oltre alle acque di dilavamento che giungono dal piazzale e dalle aree coperte e a quelle impiegate per il raffreddamento di tutto il processo.
Se vogliamo dare degli indicatori numerici, nel corso della rendicontazione i consumi idrici sono diminuiti, passando dai 24288 metri cubi di prelievi idrici del 2019 ai 15955 metri cubi del 2021 con un abbattimento del 35%.
In ottica migliorativa Franchi Umberto Marmi si è assunta l’impegno per gli anni a venire di installare contatori per la misurazione degli scarichi idrici risultanti dalle diverse fasi di lavorazione del marmo con l’obiettivo di esercitare un controllo sempre maggiore.
Interessante rilevare come dal 2019 al 2021 sia diminuita l’intensità idrica calcolata sulla base dei metri quadrati di lastre vendute: dai 65,8 litri del 2019 ai 41,9 del 2021. In soli due anni un indicatore molto eloquente.
Una gestione fondata su sistemi integrati consente a FUM di avere un controllo annuo preciso sia per quanto riguarda i consumi che per quanto riguarda la qualità della risorsa idrica prelevata e scaricata.
Possiamo dire che FUM rispetta ampiamente i valori imposti dalle proprie autorizzazioni ambientali sia per i prelievi che per gli scarichi in conformità della TU ambientale D. Lgs 152/20026 e smi.