Con la sua naturale unicità il marmo nel corso dei secoli è stato spesso utilizzato da grandi architetti e scultori per le irripetibili caratteristiche di durevolezza e di versatilità. Grazie alle texture naturali date delle sue venature il marmo è stato ed è protagonista di progetti originali, pieni di personalità e talvolta anche arditi.
Non solo però in Architettura ed Arte. Alcune delle icone intramontabili del Design, quei pezzi che anche dopo decenni da che sono stati disegnati mantengono intatta la loro capacità di trasformare con la loro presenza una stanza in uno spazio ricco di appeal, sono stati realizzati in marmo e ancora oggi ci raccontano storie bellissime di ingegno, di stile e di grande capacità produttiva.
Il tavolo Eros di Angelo Mangiarotti
Quando il Design, che sia elegante, innovativo o irriverente, incontra il Marmo in tutta la sua bellezza si sviluppa una alchimia incredibile: materiale, progetto e tecnica dialogano armoniosamente fra loro per dare vita ad una forma concreta e imperitura di bellezza dall’alto valore funzionale.
Sino dall’inizio della sua carriera, negli anni ’50, Angelo Mangiarotti (1921-2012) ha sempre nutrito una particolare attenzione verso la pietra naturale, il marmo ed il design industriale. Tutte le fasi della produzione industriale riferita ai materiali litici rappresenteranno per lui un campo di riflessione molto vivace, arrivando persino a lavorare negli anni ’80 con le macchine a controllo numerico.
A cavallo fra gli anni ’70 e ’80 il suo interesse si stringe attorno alla ricerca sui mobili in pietra con incastri a gravità e sulla loro realizzazione che segue la logica del materiale stesso e delle particolari lavorazioni e finiture per un risultato ultimo che rasenti la perfezione formale.
Nasce così la serie di tavoli modulari Eros (1971), disegnata per Agapecasa e prodotta in diverse finiture, configurazioni e dimensioni in marmo Bianco di Carrara, Nero Marquina, Grigio Carnico, Verde Alpi, Travertino ed Emperador dark. Con uno o più supporti tronco conici incastrati nel piano a seconda della forma: quadrata, rettangolare, ellittica, tonda o triangolare.
La serie Eros, il cui nome allude al giunto maschio-femmina, nasce dalla ricerca sviluppata da Mangiarotti intorno a mobili a incastro privi di giunzioni o serraggi: la soluzione ‘progettuale’ prevede infatti un incastro a gravità fra piano e gamba, ottenuto grazie alla sezione tronco-conica della stessa. Da questo punto di vista Eros non è solo un prodotto: è un codice inventivo fatto di tante forme e dimensioni differenti ognuna delle quali trova nell’incastro il suo tratto identitario. I punti di giunzione fra piano e gamba sono asole aperte, risultato di una logica elisione di quelle parti che avrebbero tollerato la pressione dell’incastro. Un dettaglio che racconta di una grande eleganza progettuale e di una vera e propria invenzione.
Eros è la rappresentazione concreta del dialogo fra materia e progetto che per Angelo Mangiarotti stava alla base del proprio lavoro: una relazione dinamica che mirava alla ricerca di un equilibrio perfetto perché, come era solito affermare, ‘la felicità viene dalla correttezza’.
Autore: Maria Chiara Bocciolini